cast Greta Zuccheri Montanari; Maya Sansa; Alba Rohrwacher
Vittoria: Ma ti tal se qual è al peca' pù grand?
Beniamina: Cusa vulet dir?
Vittoria: L'è piz amazar o far l'amaur?
Beniamina: Quand fet l'amaur l'è bel, e se l'è an peca', l'èpropria na' sfortuna!
Martina ha otto anni, e non parla. Se non con gli occhi, che non chiude mai. Con coraggio, li tiene spalancati, e nel 1944, osserva i tedeschi arrivare sulle colline dell'appenino emiliano, per rastrellare con violenza le piccole zolle di una vita contadina fatta di fatiche e povertà, ma anche di coccole tra sorelle, di balli proibiti con giovani partigiani, di vecchietti che raccontano storie paurose e di malmostose zie da sempre a lutto.
La mamma di Martina, è incinta, e partorisce alla fine di Settembre. Il giorno dopo ha inizio la serie di eccidi nota sotto il nome cumulativo di strage di Marzabotto. Gli uomini fuggono nei boschi, le donne e i bambini restano. Non si salva nessuno.
Se non Martina, che per due volte, riesce a sottrarsi alle atrocità.
Nella casa di famiglia, dove torna, le è rimasto solo il fratellino.
A cui canta una ninna nanna, facendoci sentire, per la prima volta, la sua voce.
Seconda guerra mondiale, bambini, perdita dell'innocenza individuale e collettiva. Temi intrecciati anche da Michael Haneke ne Il Nastro Bianco, seppur con una diversa prospettiva. Haneke, ci presenta i piccoli che consegneranno la Germania alla follia di Hitler, Diritti ci mostra coloro che di quella follia saranno vittime. Haneke ci lascia con il peso di sapere che il peggio deve ancora venire, Diritti ci rimbocca le coperte e ci dice che tutto è passato. Che l'uomo che verrà, non sarà armato di cattive intenzioni.
Fiuuuuuuuuuu, meno male. E meno male che l'uomo che verrà può contare sulle braccia ossute della donna che verrà, che sul finale del film, quell'omino se lo coccola per farlo dormire finalmente tranquillo.
Martina ha otto anni, e non parla. Se non con gli occhi, che non chiude mai. Con coraggio, li tiene spalancati, e nel 1944, osserva i tedeschi arrivare sulle colline dell'appenino emiliano, per rastrellare con violenza le piccole zolle di una vita contadina fatta di fatiche e povertà, ma anche di coccole tra sorelle, di balli proibiti con giovani partigiani, di vecchietti che raccontano storie paurose e di malmostose zie da sempre a lutto.
La mamma di Martina, è incinta, e partorisce alla fine di Settembre. Il giorno dopo ha inizio la serie di eccidi nota sotto il nome cumulativo di strage di Marzabotto. Gli uomini fuggono nei boschi, le donne e i bambini restano. Non si salva nessuno.
Se non Martina, che per due volte, riesce a sottrarsi alle atrocità.
Nella casa di famiglia, dove torna, le è rimasto solo il fratellino.
A cui canta una ninna nanna, facendoci sentire, per la prima volta, la sua voce.
Seconda guerra mondiale, bambini, perdita dell'innocenza individuale e collettiva. Temi intrecciati anche da Michael Haneke ne Il Nastro Bianco, seppur con una diversa prospettiva. Haneke, ci presenta i piccoli che consegneranno la Germania alla follia di Hitler, Diritti ci mostra coloro che di quella follia saranno vittime. Haneke ci lascia con il peso di sapere che il peggio deve ancora venire, Diritti ci rimbocca le coperte e ci dice che tutto è passato. Che l'uomo che verrà, non sarà armato di cattive intenzioni.
Fiuuuuuuuuuu, meno male. E meno male che l'uomo che verrà può contare sulle braccia ossute della donna che verrà, che sul finale del film, quell'omino se lo coccola per farlo dormire finalmente tranquillo.
sembra bello....
RispondiEliminaA me è piaciuto molto!
RispondiEliminaMi sa che ce l'ho su chiavetta: sono a Mantova questo weekend, se vuoi te lo passo.
Bacio ninin
ps: è tutto in dialetto emiliano con i sottotitoli eh
Un film indimenticabile, una delle tre opere italiane più importanti degli ultimi dieci anni.
RispondiEliminaAzzeccatissimo il paragone con Haneke.